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Tenerife: Vulcano, Nuvole e Guachinches.

  • wanderlusttravelblog
  • 18 mag 2017
  • Tempo di lettura: 6 min

"Oh raga, ma se facessimo una settimana da qualche parte insieme?"

E così, con una tipica esclamazione torinese, tra una birretta ed una risata, io, Chiara "la Psicologa" e Simone "il Saggio", decidemmo di partire per Tenerife.

Dopo esserci informati un minimo sull' isola decidemmo che poteva essere perfetta per una prima avventura insieme; Cercavamo una meta dove poterci sentire "liberi".. Liberi di muoverci, liberi di fare!

L'isola ha un clima temperato tutto l'anno, ma la stagione estiva lì comincia ad ottobre.. Il periodo migliore per non imbattersi in milioni di turisti, sicuramente va da ottobre a giugno..

Noi abbiamo optato per una settimana a cavallo tra Aprile e Maggio: abbiamo trovato una temperatura di circa 20°/25°, alcuni giorni di pioggia altri di sole pieno.

Ma per la vacanza che volevamo condurre noi, è andata bene così.

Dopo 5 ore di volo con la compagnia EasyJet, atterrati all' Aeropuerto Sofia Reina (Sud dell'isola), ci rechiamo allo sportello CICAR per ritirare la macchina prenotata via internet: categoria piccolo/medio, per 7 giorni, assicurazione completa inclusa, secondo conducente gratis, no franchigia ad € 98.00 !!!

e già cosi era poco.... Pensate il nostro stupore quando invece ci trovammo davanti una Opel Astra GTC super fica !!

La vacanza è cominciata bene....

Avevamo prenotato per dormire solamente le rime due notti per essere sicuri di trovare qualcosa e studiare la situazione, così una volta ritirata l'auto, ci mettemmo in cammino per El Mèdano..

Il Casa Grande Surf Hotel, è un ostello su tre piani nel centro del paese. E' molto ben strutturato, il personale molto gentile e dal nome si capisce che è frequentato principalmente da surfisti da tutto il mondo, quelli che vanno a dormire prestissimo e si svegliano altrettanto presto. Quelli che non vedi mai insomma!

Noi, ovviamente, lo abbiamo prenotato perchè era il più economico e nella miglior posizione :D (anche se non mi sarebbe dispiaciuto provare a salire su una tavola!)

Le stanze comuni sono spaziose e luminose, la cucina è ben attrezzata.. Le camerate invece sono un po' piccoline e i bagni minuscoli.

L'ostello vanta però di una bella terrazza all'ultimo piano dove potersi rilassare la sera o prendere il sole di giorno.

El Mèdano è un piccolo paesino a Sud di Tenerife, famosa per la sua Montana Roja che divide Playa de El Mèdano da Playa la Tejita.

Sede del campionato mondiale di windsurfing, El Mèdano sta diventando famosa anche per il kitesurf. E' facile imbattersi in negozietti che vendono le più svariate marche di abbigliamento che vanno di moda tra i giovani surfers.

La prima sera abbiamo mangiato in un ristorantino "El caballo blanco" che si affaccia direttamente sul mare, abbiamo mangiato la paella e assaggiato per la prima volta il MOJO, tipica salsa canaria, che può essere piccante o no.

(Curiosità: il mojo può essere verde, rosso o giallo. Il primo accompagna bene il pesce, gli altri due soprattutto con la carne.)

Il giorno successivo, siamo partiti alla scoperta della costa est dell'isola, tenendo sempre come base per la notte El Mèdano.

Los Cristianos è sicuramente il paese che più ci è piaciuto, Playa de Las Americas pare una piccola Las Vegas, Los Gigantes sono enormi scogliere a picco sul mare, Masca è unodei punti più affascinanti dell'isola (sulla lunga strada da percorrere ci si imbatte in parecchie curve, a volte molto strette, che regalano però viste mozzafiato e circondate da natura incontaminata.), Punta del Teno è l'estremità della costa est, caratterizzata da natura stepposa, vento fortissimo, paesaggio quasi surreale.)

Punta del Teno

Vicino a punta del Teno, già parte della costa nord, è situata una piccola cittadina sul mare chiamata Puerto de la Cruz.

All'inizio non ho avuto una bella impressione: caotica, parcheggi pieni, strade a senso unico difficili da girare.. Poi mi sono ricreduta.

Il centro nuovo sarà davvero un casino, ma il casco antiguo è senz'altro molto pittoresco, con i suoi bellissimi murales, le sue stradine in ciottolato, la case basse e colorate. Il modo migliore per visitarla è sicuramente con il naso all'insù!

Continuando sull' "autopista norte" ci si imbatte nella casa del vino con il suo museo (sapevate che a Tenerife vi è una moltitudine di vigneti?) e dal quale si accede ad un belvedere fantastico.

Mentre ammiravamo il paesaggio dall'alto, abbiamo conosciuto Angelo, un signore di origine italiana, ma per metà canario, il quale ci ha raccontato la storia del Teide (oltre che quella della sua vita!).

Dovete sapere che in origine, al posto del Teide, sorgeva un vulcano alto circa 6mila metri.

Un giorno ci fu un'eruzione fortissima che provocò uno tsunami. Il vulcano crollò e da quel che ne rimase nacque il Teide.

Il ciclo di evoluzione durò 150mila anni!

La leggenda narra che gli antichi abitanti dell'isola, i Guanci, credevano che il vulcano fosse abitato dal demone del male, chiamato Guaysta.

vista del Teide dalla casa del vino

Dopo una lunga chiacchierata con Angelo, ci rimettiamo in macchina dirigendoci poco più a nord, verso l'entroterra, a La Orotava.

Qui tutti gli anni, durante la settimana santa, vi è una processione che termina di rito nella piazza del municipio, dove viene imbastito una enorme rappresentazione sacra, che viene poi colorata da tutti i cittadini insieme, utilizzando sabbie differenti provenienti dal Teide.

Ovviamente noi siamo arrivati con una settimana di anticipo e abbiamo assistito all'imbastimento dell'opera. -_-'

La nostra visita non è stata comunque inutile e anche qui abbiamo fatto amicizia con un signore gentilissimo: custode della scula del paese, circa 60 anni, ci ha fatto visitare le aule di arte, mostrandoci le sabbie colorate di cui parlavo prima e indicandoci i posti da visitare.

A pochi metri di distanza ci sono i giardini tropicali e addentrandosi per le vie del paese si trova la Casa de los Balcones, gioiello architettonico del secolo XVII, centro di artigianato del ricamo più importante dlle canarie.

giardini tropicali

Ancora più a Nord si incontra la cittadina universitaria e multietnica di San Cristobal De La Laguna.

Il centro storico è carino, ma per raggiungerlo ci abbiamo messo un'eternità, le indicazioni sono approssimative ed è tutto molto caotico.

Non ci è piaciuta molto e forse eravamo alla ricerca di qualcos'altro, così siamo scappati via; decidiamo di cercare un Guachinche per mangiare, seguendo i consigli di Angelo.

I Guachinche originariamente erano le abitazioni dei viticoltori locali, che durante la raccolta dell'uva, aprivano le porte di casa e offrivano il vino di propria produzione ai partecipanti, cucinando dei piatti tipici.

Ora sono punti di ristoro, alcui rimasti rurali, altri molto turistici.

Noi ci siamo imbattuti in "casa Carlos" nel parco dell'Anaga: ci ha accolti Jesus, il cuoco addetto alla brace, un omone alto e grosso. Ci ha conquistti facendoci assaggiare tutto ciò che stava cucinando e offrendoci del vino di loro produzione, mentre noi lo riempivamo di domande (come al solito) e ci scattavamo selfie con lui.

Alla fine siamo usciti a pancia piena e soddisfatti: "Harto como un cogino!", come ci insegnò il buon Jesus.

noi, Jesus e il pollo

Se vi trovate da queste parti vi consiglio anche una visita al Camino de los Sentidos, immergetevi nella natura, camminate tra i boschi, ascoltate i suoni, sentite i profumi e infine godetevi la splendida vista... e rilassatevi!!

Ad ovest dell'isola è situata Santa Cruz de Tenerife, la capitale dell'isola: molto carina, di tutt'altro stile architettonico rispetto le altre città, il centro storico vanta di molti locali e locali commerciali. Unica pecca è che non si trova facilmente parcheggio.

Abbiamo mangiato in un ristorantino molto carino, uno dei tanti che si trovano in questa zona, per lo più piccoli e con il dehor fuori direttamente sulle stradine pedonali in ciottolato. Quello che abbiamo scelt noi si chiama LA ESQUINA BAR DE GAMONAL, me ce n'è davvero per tutti i gusti.

Per domrire vi consiglio questo albergo, economico e centrale: HOTEL PELINOR.

Sulla costa Sud dell'isola vale la pena fare visita a La Candelaria e alla sua Basilica, Nostra Signora della Candelaria, meta di tanti pellegrinaggi.

La Candelaria è importante inoltree per le grotte preistoriche che la circondano, dove sono stati rinvenutie alcune mummie di Guanci.

I Guanci erano la popolazione indigena delle Canarie, probabilmente di origini nord-africane, che fu sterminata durante la grande conquista spagnola.

I 9 Re dei Guanci sono raffigurati nelle statue in Plaza de la Patrona de Canarias, di fronte la Basilica.

I 9 Re dei Guanci - La Candelaria

Gli utlimi giornili abbiamo trascorsi a Los Cristianos.

Come ho già detto questo paesino sul mare ci è piaciuto particolarmente, grazie alla vasta scelta di come passare la propria giornata: spiagge grandi e sabbiose, discoteche, locali per ogni gusto. Qui abbiamo anche incontrato un sacco di personaggi divertenti, tra cui, durante colazione, il nostro preferito: Saverio, detto Er Patata (poiché identico).

Una sera ci siamo imbattuti in un posto particolare, il Mercado de la Pepa: situato al primo piano di un edificio poco fuori dal centro di Los Cristianos ospita per lo più live band sul terrazzo di proprietà, dove vi sono tavoli e panche di legno. Per mangiare vi sono stand di ogni tipo, si passa col vassoio e si può scegliere cio' che si vuole a prezzi molto bassi (ad esempio una bottiglia di birra costa 1€).

Noi abbiamo trovato la rata country e ci siamo divertiti moltissimo!

E così, finisce la nostra vacanza, tra un Barraquito (caffè tipico canario) e una battuta, tra passeggiate sul lungo mare giocando ad imitare gli animali a discorsi filosofici contemplando le stelle.

L'universo è finito o infinito?

Non lo so, ma in questo mondo, per mia fortuna, ho scoperto un piccolo paradiso, spero infinito, che si chiama Tenerife.

We will miss you!

Foto gita delle medie 1987 sul Teide


 
 
 

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